I permessi per aprire un Dehor esterno per un ristorante

Creare uno spazio esterno (dehors) per un ristorante o un bar è sicuramente un’ottima opportunità per aumentare gli incassi e fidelizzare nuova clientela. Va detto che uno spazio esterno per un’attività ristorativa può essere sfruttato tutto l’anno, anche nei mesi invernali grazie all’uso di dehors chiusi e stufe a fungo.
Secondo un sondaggio dalla F.i.p.e. (federazione italiana pubblici esercizi) e del Confcommercio, circa il 48% dei bar e dei ristoranti in Italia non ha uno spazio all’aperto. La mia esperienza trentennale nel settore ristorativo mi induce a consigliare tutti gli imprenditori del comparto food & beverage ad organizzarsi per ampliare la propria attività con uno spazio esterno. Purtroppo per una serie di privazioni non tutte le attività ristorative possono disporre di un giardino o una terrazza adiacente alla propria attività. In questi casi ci si può rivolgere in comune per richiedere un permesso di suolo pubblico.
Quali normative ci sono in Italia per il posizionamento di dehors esterni
Per quanta riguarda la normativa sui dehors ogni comune in Italia ha una propria interpretazione della legge. Questo porta differenze sostanziali fra un comune e l’altro, pertanto il consiglio è di rivolgersi all’ufficio licenze dove è ubicata la propria attività ristorativa.
La Fipe (Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi) ha cercato di dare un’interpretazione alle normative in merito: pertanto i criteri di tutte le strutture o coperture risultano idonee solo ad una condizione che le stesse vengano mantenute aperte dalle pareti perimetrali. Quindi le tre facciate devono risultare completamente apribili, condizione pari a quella degli spazi aperti.
Va detto che in seguito al covid un po’ tutti i comuni Italiani hanno espresso quasi sempre pareri favorevoli nella concessione dei permessi per ampliare gli spazi esterni.
Quali sono i locali che possono avere uno spazio esterno dehors
Di seguito si riporta un elenco delle attività che possono accedervi:
- Esercizi di ristorazione, per la somministrazione di alimenti e bevande, quindi ristoranti, trattorie, pizzerie, tavole calde, birrerie, pub.
- Esercizi di somministrazione di bevande e dolciumi: pasticcerie, gelaterie; bar, caffè.
- Esercizi di somministrazione di alimenti e bevande che congiuntamente svolgono attività di trattenimento e svago, come ad esempio gli stabilimenti balneari, discoteche, ludoteche, e attività similari.
- Esercizi di somministrazione di alimenti e bevande che svolgono la propria attività in modalità ambulante.
- Alcuni comuni hanno dato parere favorevole anche alle attività che non hanno la licenza di somministrazione di alimenti ma solo produzione, come ad esempio: rosticcerie, pokerie, pizzerie d’asporto, kebaberie. Pertanto anche in questa circostanza è consigliato rivolgersi al proprio comune di appartenenza.
In che modo si presenta la domanda par la richiesta di uno spazio esterno
La procedura è semplice, prevede l’invio di una domanda per via telematica all’ufficio competente del comune dove si svolge l’attività, la domanda deve contenere la planimetria della nuova occupazione o di un eventuale ampliamento. Solitariamente la concessione avviene in tempi ridotti.
Come già accennato non essendoci una normativa specifica a livello nazionale, ogni Comune può definire autonomamente le superfici concedibili per le varie occupazioni. Ricordatevi di rispettare le normative del Codice della strada: vanno lasciate libere le aree di pubblico passaggio e il transito dei mezzi di soccorso.
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